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APPROFONDIMENTI ASMA: ASPETTI MEDICI E PSICOLOGICI Il bambino asmatico e il suo mondo L’asma bronchiale è una delle malattie psicosomatiche più conosciute. Abbiamo oggi diversi modelli psicogenetici che ci descrivono in che modo l’esperienza psichica dei primi mesi di vita si riflette sull’asse immunoendocrino, determinando le condizioni sulle quali si potranno esprimere i fattori genetici ed etiologici che scateneranno poi la patologia. È un esperienza molto comune, tra gli specialisti del settore, la difficile gestione dei pazienti asmatici allergici, nonostante una nuova e specifica potenza dei farmaci a disposizione. Spesso queste persone tornano dai medici lamentando la persistenza di disturbi apparentemente ingiustificati, se posti in relazione al quadro clinico che presentano. Specialmente quest’ultimo atteggiamento, nel caso dell’asma, disturba i sanitari perché paradossalmente opposto alle loro aspettative di fronte ad una malattia che chiede così fortemente aiuto e guida. Questi pazienti finiscono per mettere in atto condotte paradossali ambivalenti con la loro sfiducia nei confronti della medicina e del medico, che pure apparentemente adulano e temono. Inevitabilmente si mette in moto un meccanismo di rifiuto inconscio. Avviene che le persone che dovrebbero dare loro sicurezza e protezione, sono in qualche modo allontanate e rese sorde alla richiesta passiva di aiuto che gli asmatici vivono disperatamente. Si ripete così quella esperienza di precoce solitudine che ha innescato il loop psicosomatico, quasi una coazione a ripetere. Il sintomo rappresenta non solo una disfunzione organica, bensì l’espressione di aspetti psicologici ed emozionali che simboleggiano qualcosa che va al di là del corpo. Il polmone è un organo molto particolare: rappresenta il primo momento in cui il bambino già dalla nascita sperimenta la sua capacità di sopravvivere; è il luogo dove si realizza il primo distacco dalla totale dipendenza verso la necessità biologica di autonomia e l’attacco asmatico potrebbe essere letto, nel momento in cui si manifesta come un “grido di aiuto” da parte dello stesso bambino per attrarre l’attenzione, l’amore e l’affetto della madre, come pianto “inibito e represso”, manifestazione di ira e angoscia per il distacco dalla madre. Il mondo esterno, che accoglierà il bambino, comincerà ad essere percepito da lui come qualcosa “fuori da sé”, che dovrà essere in grado di rispondere ai suoi bisogni. Le crisi d’asma ripetute riattivano quella profonda paura di inadeguatezza, fragilità e dipendenza dalla figura materna.
L’importanza della relazione madre-bambino
La relazione madre-bambino rappresenta il fulcro della crescita individuale e per questo può avere una forte influenza nell’esordio della malattia asmatica. E’ importante percorrere le tappe dello sviluppo psicologico del paziente asmatico a partire appunto delle figure significative di riferimento. Il fattore psicodinamico essenziale è rappresentato da un conflitto che pone al centro la non risolta dipendenza dalla figura materna. Ciò che può essere avvenuto, nelle fasi precoci dello sviluppo infantile è legato per esempio ad atteggiamenti iperprotettivi della madre nei confronti del bambino che ha impedito lo sviluppo dell’autonomia e che ha portato all’insorgenza di bisogni di forte dipendenza affettiva, oppure a difficoltà di accudimento che rimanda la bambino l’idea di una madre irresponsabile e assente a sua volta “vittima” di una carenza affettiva sperimentata in infanzia. Vi sono alcune situazioni tipiche che riattiverebbero tali esperienze primarie citate, che provocherebbero stress emozionali tali da favorire la crisi asmatica: la minaccia di perdere l’oggetto d’amore (e quindi qualunque realtà ricollegabile in modo fantasmatico, alla figura materna); situazioni di gelosia o di competitività fraterna per mantenere un rapporto privilegiato con la madre, difficoltà o stress emozionali che provocano desideri inconsci di regressione, e cioè il bisogno della protezione materna. I soggetti asmatici a causa degli atteggiamenti ambivalenti suddetti a cui sono “esposti”, sono destinati a crescere con sensi di insicurezza e inadeguatezza molto forti che limiteranno sempre più la loro autonomia personale. Il “grido represso” verso la madre che essi esprimono, è indice della loro difficoltà a piangere, infatti è stato osservato che molte crisi asmatiche terminano quando il paziente può sfogarsi piangendo. Sul filone della relazione madre-bambino come elemento fortemente influente nell’insorgenza della malattia asmatica, si sono mossi diversi esponenti delle teorie psicologiche: per esempio alcuni hanno affermato che talvolta l’iperprotettività materna, serve per compensare reazioni inconsce di rifiuto verso il bambino, così come altri hanno sottolineato la valenza simbolica di blocco (broncospasmo) che la crisi asmatica riveste, esprimendo al tempo stesso l’impulso inconscio a richiedere aiuto alla figura materna e la repressione dell’impulso stesso, se si teme che la richiesta possa non essere esaudita. La madre del bambino asmatico è stata a sua volta una persona che oltre a non aver risolto i suoi conflitti di dipendenza affettiva nei confronti della sua figura materna di riferimento, è incapace di trovare fonti alternative di soddisfacimento, cercando di legare a sé il figlio in un rapporto di dipendenza totale, impedendogli di raggiungere l’”ambita” autonomia. Nel conflitto tipico del soggetto asmatico, tra bisogno di autonomia e quello di dipendenza dalla madre, quest’ultimo finisce per prevalere grazie alla malattia; è su questo terreno, in cui il bambino è bisognoso di cure e dove avviene lo scambio affettivo tra madre e bambino provocando l’instaurarsi di un circolo vizioso. La madre per certi aspetti compensa la malattia del bambino, e anche se naturalmente se ne addolora, finisce per “non poterlo amare se non malato”. La malattia diventa, allora, per il bambino, la garanzia per mantenere il rapporto privilegiato con la madre, rappresentando cioè uno di quei vantaggi secondari che spesso accompagnano le malattie.
dott.ssa Roberta De Bellis, psicologa clinica
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