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APPROFONDIMENTI
L'ANSIA NELL'ATTIVITA' SUBACQUEA. UN'ESPERIENZA DI IMMERSIONE IN GROTTA
Ansia, anticamera del panico
Sono tranquillo nonostante la luce primaria che poco prima dell’entrata in acqua funzionava, mi ha abbandonato e che per rottura di un gancio non abbia potuto montare sullo scafandro della macchina fotografica la luce pilota di 15 watt che ora porto attaccata al gav. Ho comunque due luci sul flash con autonomia di 2 ore una sulla maschera con la stessa autonomia. Conosco già il percorso fino a -50 mt. ed ho ben chiaro il concetto: andata parete a sinistra, ritorno parte a destra. .
Scivoliamo sott’acqua, la visibilità è inferiore all’anno scorso (ultima volta in cui mi sono immerso in questo luogo) ma comunque buona nonostante il passaggio di tre sub prima di noi. Ricordo a Cris che non ho luce primaria per rispondere ai segnali luminosi e quindi le chiedo di stare molto vicini. Sto molto bene ma ho qualche difficoltà con l’assetto a causa dell’ingombro della macchina scafandrata che non uso da molti mesi. Vedo chiaramente la sagola guida, precedo Cris e con calma mi appresto a scattare foto. Cris continua a segnalarmi la sagola guida. Vediamo a -46 mt la macchina digitale di uno di loro (che ci hanno preceduti) appesa alla sagola. Penso, ha un limite di utilizzo di 50 mt. ecco perché la lascia qui.
Arriviamo all’inizio del sifone. Tutto ok, consumi costantemente sotto controllo, regolari. Segnali reciproci. Iniziamo a scendere e vedo subito sulla sinistra una matassa di cima arrotolata attaccata alla parete senza ulteriore sagola. Cris mi ha spiegato molto bene la grotta e quindi non mi preoccupo perché mi tengo nell’angolo formato dalla parete laterale e da quella davanti a me. Continuiamo la discesa sino a sfiorare i settanta metri programmati. L’acqua ora è torbida. Poco dopo incrociamo le luci degli altri che stanno ritornando. Mi volto per vederli e perdo contatto con le due pareti. Cris continua a chiedermi se va tutto bene.
Ci uniamo a loro dopo il segnale generale di rientro. Rivedo la parete laterale con la sagola alla mia destra. Tutto ok. Continuo a scattare tranquillamente foto, siamo sulla strada del ritorno. Cris continua a farmi segnali ed io non capisco perché si agiti tanto: vedo tutto chiaramente e siamo in gruppo nella direzione giusta e stiamo risalendo. Improvvisamente mi ritrovo la parete a sinistra, vedo il soffitto e Cris che sta lampeggiando forsennatamente verso il trio che ci precede. Realizzo che non siamo più sulla strada giusta: la parete è a sinistra mentre doveva essere a destra, stiamo andando dalla parte opposta all’uscita! In più siamo sul soffitto! Mi ricordo dei discorsi di Cris sui subacquei morti in questo sifone, si sono persi perché anziché stare sul fondo sono andati al soffitto. Faccio fatica a stare dietro a Cris che è scattata in avanti per raggiungere gli altri. Stiamo perdendo tempo. Ho la sensazione che lei non si curi di me che ho la scafandrata che mi limita parecchio ed è tutta presa da richiamare gli altri. Sa senz’altro dove dobbiamo andare, e vuole dire agli altri che si stanno perdendo. Perché non si volta a vedere se riesco a starle dietro e se tutto è ok. Fino a poco fa, in situazione sotto controllo continuava a flesciarmi se sapere se era tutto ok e non mi lasciava fotografare in pace! Ora non guarda neanche se sono ancora dietro di lei! Perché non li lascia perdere e non proseguiamo verso l’uscita? Possibile che non si rende conto che correndo dietro a loro sta mettendo me e lei in una situazione di pericolo? Sento l’ansia impadronirsi di me, scatto in avanti e le segnalo di tornare indietro, lei mi fa cenno di aspettare e si volta continuando a correre dietro al trio flesciando con la luce. Vedo la sua schiena ed improvvisamente mi parte un respiro di affanno, mi sento avvampare di caldo, penso ai consumi ma non li controllo, l’istinto mi dice di “dare fuori”: urlare, respirare affannosamente, mandare tutti al diavolo e tornare indietro, l’ansia cresce. Mi ricordo dei discorsi sui morti in questo sifone, siamo nella stessa situazione, sul soffitto a correre dietro a dei deficienti che si sono persi. Penso anche che se lascio spazio all’ansia che sta crescendo dentro di me e mi lascio prendere dal panico, non ho possibilità di “tornare indietro”: posso consumare un bibo in un’istante e ci ritroveremmo in grotta senza miscela da respirare, in pieno caos. Raggiungo Cris, le faccio segno che ho paura (come si segnala l’ansia ? meglio segnale diretto e “forte” così capisce subito) e di tornare indietro, lei mi fa cenno di stare tranquillo e si volta ancora a dialogare con gli altri.
Mi impongo di stare calmo, non ho fatto più di due respiri in affanno, devo assolutamente evitare di perdere il controllo, ma sento al tempo stesso che non so per quanto tempo posso resistere. Cerco ancora di più l’assetto, mi controllo, sistemo i bracci della scafandrata, me l’aggancio meglio, in attesa che la situazione migliori e riprendere la via dell’uscita.
Ma tutto rimane come prima. Ora siamo in gruppo e Cris continua a dialogare con loro Non so quanto tempo riuscirò a resistere. Devo segnalarlo, lei deve sapere che sono una bomba innescata. La raggiungo, districandomi tra le gambe di un altro sub e per poco non mi faccio portar via la maschera. Le rifaccio segno che ho paura e dobbiamo riprendere la via dell’uscita. La imploro perché non so quanto tempo posso resistere e non voglio che sottovaluti la situazione. Se mi scoppia il panico sono/siamo finiti. Lei mi fa ancora cenno di stare tranquillo e riprende il dialogo con glia latri. Possibile che non si curi di me? Non pensa a come sto? Alle mie difficoltà? Realizzo però che la sto agitando con le mie preoccupazioni ed i miei segnali imploranti. Ha bisogno di rimanere calma per gestire la situazione altrimenti succede un gran casino e siamo tutti fottuti. Improvvisamente, mi calmo moltissimo. Il respiro diventa più che regolare, controllo, finalmente, la miscela: ho 120 bar. Penso, sono un gruppo di deficienti che si sono persi e Cris pensando a loro ci sta mettendo nei guai e non le viene in mente di pensare a me, probabilmente perché pensa che sono perfettamente in grado di gestirmi. Lei si guarda intorno esattamente verso il pavimento. Illumina una catena sulla parete: ma dove siamo? La parete è sempre a sinistra cioè dalla parte sbagliata ed il soffitto incombe su di noi, sinistramente.
Cris mi fa cenno di prendere la sagola legata alla catena e seguirla insieme a lei. Gli altri sono sopra, torniamo verso il fondo? Ma è la parte sbagliata. Dentro di me penso che lei ha deciso di “fare la crocerossina” con questi idioti. Seguo le sue indicazioni quasi rassegnato. Penso però che stiamo perdendo troppo tempo. Penso anche: ecco come si muore in grotta. Non rivedremo l’uscita. Ma oggi è proprio il mio giorno? Devo morire oggi ? così ? in questo modo? Era così che era scritto? Era una giornata normale, è così che succede? Certo, il “tuo giorno” è un giorno che inizia come tutti gli altri. “Sento” la grotta, sento di essere al chiuso ma sono calmo, molto calmo, respiro bene e mi muovo lentamente. Non posso e non devo fare altro che così, qualsiasi altra cosa faccia può solo peggiorare la situazione. Penso ancora, se è il mio giorno moriremo tutti come deficienti annegati. Tutto questo per la generosità di Cris di correre dietro agli altri.
Improvvisamente, Cris si volta verso di me e mi fa un cenno forsennato di risalire, svelto, svelto sembra dire. Ma come? Risalire ancora? Così andiamo sempre più verso il soffitto! Ho qualche esitazione ma sento che pinneggio e incomincio a salire. Improvvisamente, tutto si apre e vedo di fronte a me la macchina digitale appesa alla sagola, La strada del ritorno! La tensione mi si scioglie dentro e mi rende freddissimo. Guardo Cris e le faccio il segno “ti faccio un culo così” mentre penso che le dirò che non si antepone il proprio compagno agli altri, rischiando così la pelle! Iniziamo la risalita con le tappe deco verso l’uscita. A mano a mano che passa il tempo mi calmo sempre più verso Cris e penso che basterà spiegarsi. In fondo è un suo aspetto caratteriale quello di essere “verso gli altri” però deve pensare che “gli altri” è anche il suo compagno che non è superman e, a volte, può avere delle difficoltà. Durante la risalita che gestisce Cris anche per me lei mi guarda spesso e in modo intenso. Cosa vorrà dirmi? Quando riemergiamo sono calmissimo. Situazione giusta per poter parlate di quanto accaduto, in modo costruttivo.
Raccontando quanto provato e pensato a Cris, mi spiega che in realtà anche lei, seguendo il gruppo verso l’uscita si era ritrovata in una zona sconosciuta e voleva sapere se gli altri conoscevano quel tratto (ecco perché dialogava con loro) Quando ha avuto la certezza che nessuno sapeva dove ci trovavamo è tornata da me dicendomi di seguirla dove aveva visto la catena. Ha voluto dire agli altri che quella non era l’uscita. Non si trattava quindi semplicemente di rincorrere gli altri per segnalarli che erano sulla strada sbagliata ma che, anche lei, non conosceva quel tratto. Quando ha deciso di tornare verso il fondo mi ha chiesto di seguirla e basta, io non avevo più pensieri. Ritengo che sia stato meglio non sapere la verità, cosa che mi avrebbe certamente acuito l’ansia. Il pensare che Cris “semplicemente” perdeva tempo a rincorrere gli altri mi ha permesso di “mettermi il cuore il pace” ed aspettare tranquillamente la soluzione della situazione, ritornando in una situazione mentale calma. Non mi ha mai sfiorato l’idea che lei stesse cercando l’uscita e solo ora fuori dall’acqua ho capito la richiesta dei suoi segnali di calma verso di me. Deve essere stata molto male e non mi ha abbandonato come io ho creduto, ma cercava di portarmi fuori. L’accaduto non mi ha lasciato fobie verso le grotte che, comunque, non mi interessavano. Penso che, se ci sarà l’occasione ed una motivazione interessante, tornerò ad immergermi in grotta, se alla mia portata. Ma non in gruppo, solo con Cris.
Bibliografia
A cura di Cristina Freghieri, giornalista e subacquea, responsabile del sito http://www.cristinafreghieri.it/
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www.lavorodigruppo.eu - www.terapiedigruppo.info - www.infanziaeadolescenza.info
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