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APPROFONDIMENTI
DEPRESSIONE
APPUNTI SUL SUICIDIO ED ALTRI
MALI DELL'ANIMA
Niente spaventa l'uomo moderno come la morte, tenuta
lontano in ogni modo, ripulita e rivestita del bianco e verde dei camici
e cromata come i lettini d'ospedale. Un vecchio indiano Hopi diceva che
la morte è crudele solo con chi muore nel proprio letto, mai con
un guerriero; anni di pratica clinica mi fanno capire quanto avesse ragione.
Ora una sorta di legge del contrappasso ci porta, noi figli del benessere,
ad una morte velata, una specie di accanimento terapeutico che chiamiamo
depressione ed a uno strano moltiplicarsi di suicidi ed atti violenti.
A costo di apparire banale voglio indicare qui quelle che sono per me
le vere cause, che mai nessun farmaco ne' diavoleria genetica potrà
curare. Il fatto è che nella linda privacy delle nostre case dotate
di ogni conforto manca proprio ciò che si trova nelle parti cosiddette
svantaggiate del mondo: calore umano, contatti appaganti, senso di appartenenza
e di utilità sociale, coinvolgimento appassionato nella vita, anche
solo come lotta per sopravvivere. Non è un mistero che suicidi
e depressione colpiscano particolarmente i vecchi che sono sempre più
isolati e vissuti come un peso, mai come quella risorsa che oramai non
sanno nemmeno loro più di essere. Ed anche depressione, suicidio
ed altri mali quali tossicodipendenza ed alcolismo, colpiscono soprattutto
nei periodi di cambiamento della vita, quando non si riesce a trovare
una propria collocazione, una integrazione, un aiuto a vivere ed a capire.
La gioventù è falciata da questi disagi, che sono subdolamente
indotti da vari fattori, tra cui il principale è una vita che non
ha più qualità. Mancano riferimenti positivi, valori reali
e non fittizi; lo stress di raggiungere obiettivi che non si rivelano
appaganti diventa alla fine per molti insostenibile. Già la Dunbar,
psicologa acuta osservatrice dei costumi, indicava nella ipocrisia di
una società che condanna ufficialmente la violenza, ma fa si che
ogni atto sia necessariamente basato su di una forte ed aggressiva competizione,
la causa di una quantità di mali dell'anima.
Ma non è solo una questione di mancanza di attenzione al sociale.
Lo psichiatra Stan Grof e la moglie Cristina in un loro recente lavoro
indicano come importanti fattori causali di varie forme di dipendenza,
e noi estendiamo il discorso alla depressione ed al suicidio, un bisogno
sottostante di trascendenza. La necessità basilare che non trova
soddisfazione non è legata all'aspetto esteriore delle religioni:
la presenza ai riti, il seguire i precetti, quanto ad un bisogno profondo
di senso e di sacro ed insieme alla necessità di ampliare le ristrettezze
della nostra mente razionale, gabbia inconsapevole che, contro la nostra
volontà, soffoca sempre di più il buon senso e la semplice
partecipazione alla vita. La depressione, il suicidio ed altri mali che
affliggono in modo sempre più massiccio la nostra società
hanno varie radici profonde e richiedono mente aperta e buona volontà
per essere debellati.
Come per altre piaghe sociali, ad esempio il fumo o la droga, sarebbe
opportuna un'opera di prevenzione da parte delle strutture pubbliche,
sia attraverso la informazione, sia con lo sviluppo di iniziative e strutture
che possano operare una profilassi a livello collettivo e delle categorie
maggiormente colpite.
Massimo Soldati,
psicologo psicoterapeuta,
docente presso la Scuola Superiore di Formazione in Psicoterapia di Cremona
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