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APPROFONDIMENTI

ASMA: ASPETTI MEDICI E PSICOLOGICI

 Malattie a carico dell’apparato respiratorio e farmacologia

 

Le malattie respiratorie croniche sono: asma e BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) detta anche COPD ovvero disturbo cronico di ostruzione polmonare.

Sono patologie che comportano un diverso grado di ostruzione delle vie respiratorie e creano gravi problemi acuti e cronici nei pazienti che ne sono affetti. In Italia sono state classificate al quinto posto tra le cause di ospedalizzazione e al terzo posto come causa di morte dopo le malattie del cuore e le neoplasie. Oggi i farmaci entrati in terapia sono efficaci e vari, ma il problema rimane la diagnosi, spesso tardiva e l’inappropriato modo di utilizzare i medicinali, come l’utilizzo dei dispositivi erogatori (devices) per la loro assunzione.

L’asma è un’infiammazione cronica dei bronchi che alterna momenti più o meno gravi di ostruzione delle vie respiratorie. I sintomi sono dispnea, tosse più frequente di notte e al mattino, con sibilo nel respiro e oppressione al torace. I fattori di rischio per ciascun individuo vanno da quelli ambientali come il fumo, gli allergeni, l’inquinamento, gli alimenti, le infezioni virali a quelli di predisposizione genetica all’allergia e di ipersensibilità dei bronchi. I farmaci fondamentali per tenere sotto controllo quotidianamente l’asma sono i Corticosteroidi per via inalatoria a dosi varie a seconda del problema più o meno grave; si può poi sommare un farmaco broncodilatatore con un’azione prolungata (tipo Salmeterolo e Formoterolo) se la terapia dovesse essere ulteriormente supportata. Per i bambini i broncodilatatori a breve durata d’azione come Salbutamolo e Terbutalina sono efficaci e bene tollerati.

Un aspetto poco considerato ma molto importante è rappresentato dal fatto che, la maggior parte dei corticosteroidi utilizzati per via inalatoria, sono insapori e inodori per cui il paziente non percepisce concretamente la sensazione di aver assunto il principio attivo. L’erronea sensazione di non aver preso nessun farmaco presenta alcuni aspetti negativi tra i più importanti ricordiamo:

-il paziente è spinto a ripetere l’operazione dell’assunzione col conseguente rischio di iper-dosaggio

-l’asmatico se effettivamente non ha assunto correttamente il farmaco, per timore di un eventuale dosaggio eccessivo del corticosteroide, non ripete l’operazione e di fatto non assimila il principio attivo in modo adeguato

La BPCO è invece una patologia cronica che comporta una progressiva -fino ad essere irreversibile- ostruzione delle vie aeree sia a livello polmonare che bronchiale. I fattori di rischio sono sia ambientali ( fumo, inalazione di polveri, vapori irritanti a livello professionale e non) che individuali (deficit genetico severo di alfa-1-antitripsina). La gravità della patologia prevede quattro stadi trattabili in modo diverso e può coesistere con l’asma che ha però caratteristiche meno serie e diverse. I sintomi sono: espettorazione, tosse, difficoltà di respirazione sotto sforzo. Tosse ed espettorazione sono caratteristici segni di una eventuale e successiva comparsa dopo anni della BPCO. I farmaci vengono dati gradualmente a seconda del progredire della patologia e dei suoi stadi. I principali sono i :Broncodilatatori inalatori a lunga durata (salmeterolo, formoterolo) che aiutano a migliorare i sintomi. Si utilizzano i Corticosteroidi inalatori (Fluticasone, Beclometasone, Budesonide) assieme ai precedenti ricordati in caso di prevenzione o meno delle riacutizzazioni della malattia, riducendo anche i casi di mortalità per BPCO. Talvolta in concomitanza di una infezione batterica si può adottare anche una terapia antibiotica. Ciò che differenzia le due patologie (i sintomi e le caratteristiche sono spesso sovrapponibili) sta nel fatto che, per l’asma, l’infiammazione è reversibile, nella BPCO, progressivamente irreversibile. Ovviamente è compito del medico, grazie alla collaborazione del paziente con la sua esposizione dei sintomi progressivi, determinare la diagnosi e la eventuale terapia in entrambi i casi.

L’aspetto psicologico nella cura dell’asma e nella prevenzione della BPCO risulta essere tutt’altro che trascurabile. Infatti, da decenni ormai si è certi degli effetti negativi che stress, depressione e ansia apportano al nostro sistema immunitario, ma non è tutto! Talvolta, un sostegno psicologico può rivelarsi fondamentale non solo per  aiutare un paziente a gestire il disagio delle malattie respiratorie, ma soprattutto ad aiutarlo a liberarsi di abitudini nocive o/e mortali come tabagismo, uso arbitrario e scorretto di farmaci ecc.

 

 

Dottoressa Arianna Trevisi, Farmacista

Dottore Antimo Pappadia, Scrittore Educatore

 

 

 

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